manzoni (1973/1974)

per quanto io possa aver avuto uno visione sufficientemente ampia del lavoro di manzoni, rimane ancora do evidenziare nella sua opera un gran numero di inizi per un gran numero di evoluzioni nuove nell'arte, evoluzioni che attualmente sono in pieno svolgimento.

molto più importante della sua influenza sull'evoluzione del'arte, mi sembra il fatto che egli lavorasse con delle tautologie.

i suoi oggetti e le sue opere estremamente semplici apparivano per ciò che erano, e ciò che erano bastava per caratterizzare la loro importanza e livello di comnicazione ed anche a livello della relativizzazione della loro importanza, poiché questi oggetti condividevano la loro importanza con tutto ciò che esiste, con tutto ciò che si può sperimentare.

ma non si può esagerare il significato storico che gli deriva da questa fatta. ciò invece ora è importonte per qualcuno di noi (o forse per qualche altro gruppo o in un altro periodo totalmente 'altro'); ovvero, come dice levy-strauss: "una storia realmente totale si neutralizzerebbe da sola: il suo prodotto sarebbe uguale a zero".

del piero manzoni vivente, dell'amico di tre o quattro giorni nel 1962, non mi è rimasta che qualche opera importante: sono opere che ci fanno sempre ritornare a noi stessi, perché non hanno nient'altro da affermare che il loro 'essere': è questo il grande merito per il quale noi possiamo essere riconoscenti a manzoni.
novembre 1973.

source: herman de vries, 'manzoni', in exhibition catalogue Piero Manzoni (Studio Brescia : Brescia 1974) 2. Reprinted in to be : texte - textarbeiten - textbilder (Stuttgart 1995) 90.

Piero Manzoni
Piero Manzoni ([1961?]); photo taken by Ole Bjørndal Bagger, published in Germano Celant, Manzoni (Electa 2007) [online] 01.12.2009; available at <en.wikipedia.org/wiki/File:Manzoni_portrait.jpg> [accessed 25 August 2010]